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Prefazione:
Dai diari personali del Sergente Maggiore Paul Aberty, Comandante del 5° Plotone “Hell Jumpers” del Corpo Marines FCT.

 

Audiolog (data)

<…La Prometheus, chi avrebbe mai detto che io ed i miei ragazzi riuscissimo non solo a vedere ma perfino ad imbarcarci su una leggenda della Confederazione?...Nessuno credo, ma è quello che succede ad avere a che fare con i segreti di quel pazzo dell’Ammiraglio.

 

La nave si presenta in condizioni ottimali, dopo la Guerra dello Sciame è stata infilata in una struttura nascosta in mezzo alla fascia di asteroidi del sistema Tarys, la Fondazione Mc’Folks e le sue titaniche risorse, ha davvero costituito la base per il potere della Confederazione ma sono ormai passati troppi anni dal suo scioglimento per non rimanere sorpresi da quanto ancora debba emergere…la stazione è enorme, incassata interamente in un asteroide con orbita stabilizzata, tutti i sistemi sono automatizzati, Cyborg con insegne LTCU ci hanno accolti, aiutati a sistemarci sull’Incrociatore e poi sono tornati nelle loro nicchie disattivandosi…

Sentire una Hammer-Head che si risveglia è incredibile, il rombo dei propulsori, gli attracchi che vengono fatti esplodere da delle cariche in remoto, la vibrazione dell’intera struttura e la resistenza della gravità artificiale…>

 

Audiolog (data)

<…Siamo in orbita attorno al terzo pianeta del sistema Tarys, una palla di Gas Azzurra, alcuni dei miei ragazzi portano le belle Rangers a farsi una passeggiata ai ponti di osservazione, dicono che è romantico…tanto vanno in bianco.

 

Oggi le mie squadre di sicurezza hanno avuto un bel da fare: una intera unità d’assalto pesante Verghastiana è comparsa sugli schermi, due dei loro Carrier scortati da corvette ed un Incrociatore. Scattata la condizione gialla ci siamo armati in tempi da record ma non lo dirò mai ai ragazzi, non voglio che si sentano troppo sicuri. Il Commodoro Westbrook ci ha ordinato di supervisionare l’attracco e l’imbarco delle forze mercenarie che completeranno la nostra spedizione…Miseria, mercenari…

 

Ho avuto oggi la conta aggiornata del personale…250 uomini della Flotta, equipaggio della Prometheus, 100 Piloti FCT, 400 effettivi e 40 mezzi Rangers FCT, 400 effettivi e 40 mezzi Marines FCT, 100 civili ITC e 510 effettivi EHEG fra cui ho notato diverse unità scientifiche…

 

1800 uomini e donne cercheranno di trionfare dove l’intero 115° Reggimento Ranger ha fallito nel ’73…sbarcare su Hell e non rimanerci secchi.

 

Uno dei nostri psionici ha avuto accesso a tracce di ricordi durante la battaglia di Uragon, Dio quel giorno è andato tutto a rotoli…Gli Enthuran, gli Swarm, un Grande Infestato, l’Ammiraglio che bombardava la luna con il cannone Kraken…uff…comunque: Pare che su Hell ci sia ancora qualcuno, qualcosa, e soprattutto ci sono umani. Se i Mietitori non si sono estinti dobbiamo scoprirlo, almeno secondo l’Ammiraglio…>

 

Audiolog (data)

<…E’ andato tutto a puttane!>

 

Audiolog (data)

<…Non ricordo l’ultima volta che ho poggiato la schiena alla branda…

 

Siamo atterratti, o meglio, ci siamo schiantati su Hell…come molti dei Verghastiani ci ricordano giornalmente, aver detto dal primo momento. Maledetti Pirati!

 

Il Salto FTL, un viaggio iperluce che doveva durare sei ore è durato qualche secondo…Negli Hangar non abbiamo capito subito la portata del guaio in cui eravamo finiti fino a quando il Commodoro Westbrook non ha cominciato a dare gli ordini: Prepararsi all’Impatto.

 

Ogni volta che lo sento mi si gela il sangue nelle vene, come quella notte, l’impatto con la Juno è stato limitato ma la murata sinistra era un colabrodo…sai che Incazzatura il vecchio Mc’Folks quando scoprirà che il commodoro gli ha rigato la nave…hahaha…

 

Ma quella notte è stato un incubo continuo…l’impatto, poi la condizione Rossa, tutti ai posti di combattimento. Un via vai generale, i civili stralunati, i miei Marines che hanno trovato un appoggio insperato nei Verghastiani…del resto chi meglio dei pirati sa come muoversi dentro una nave?... Mi hanno già ripreso per averli chiamati così nei Log…bhà.

 

Le urla…quelle, quelle non le dimentichi…le stesse urla di dodici anni fa. Le stesse urla che riescono a perseguitarmi quando chiudo gli occhi. La Juno…quella maledetta nave.

 

Da che stavamo facendo evacuare il personale non essenziale dai settori in decompressione ed a rischio siamo rimasti coinvolti in uno degli scontri più brutali della mia vita: gli infestati della Juno sono entrati nella Prometheus mentre nello spazio due enormi larve di Hive-Shipe cercavano di demolire l’incrociatore. Come una malattia contagiosa è bastato sfiorare la Pace Keeper per trasferire quegli abomini dui…Dio…

Quelle mostruosità indossavano ancora le loro MBS, imbracciavano le loro armi, parlavano, trasmettevano ordini, combattevano come gli umani che erano. Ci hanno impegnati fino allo stremo, ripiegando fino al settore 12. Li una squadra Spectre ha sigillato la sezione infestata, poi il Plasma Liquido ha fatto il resto.

 

Quello che so della nave è che una Hydra è riuscita a mandarla fuori rotta, trascinarla in atmosfera, la Prometheus stava cadendo come una cometa fino a quando non hanno tentato un salto FTL. Pura follia, pura, ma siamo vivi. Privi di energia primaria siamo usciti dalla faglia differenziale ad un centinaio di metri dalla superficie di Hell, proprio sulla città esterna di Megalopolis. Li ci siamo schiantati come un enorme sasso sulla sabbia.

 

Pochi morti, tanti feriti, l’incrociatore è inservibile…il Commodoro Westbrook è rimasto ferito, così il Colonnello Widow...uno degli Spectre, forse non vedranno mai il risultato delle loro opere…siamo vivi e con una missione! …>

 


 

Hell.
Il gioiello rosso del fu Settore Tarys, l’incubo vulcanico dei primi coloni, la dimostrazione che l’uomo può sopravvivere ovunque. Nel 2985 i Confederati ed i Verghastiani precipitati sulla sua superficie infranta, poterono apprezzare uno scorcio dell’inferno in cui gli SWARM avrebbero trasformato ogni mondo sul quale fossero riusciti ad attecchire. La luce della stella rossa del sistema veniva filtrata da uno spesso strato di nuvole dello stesso colore del sangue, eruttate continuamente da lontani pinnacoli o direttamente da profondi e mai intaccati alveari, tramite camini vulcanici e fenditure della crosta. Nonostante la natura ed il paesaggio vulcanico del pianeta, il clima ricordava le soffocanti giungle di Ammon: calde, umide e sicuramente peggiorate dalle tempeste di ceneri e dagli acquazzoni di pioggia bollente mista a fanghiglia sulfurea. Un pianeta straziato dall’infestazione, dalla guerra tra Confederati e Mietitori, dalla guerra tra i Confederati e la natura stessa di Hell, oltre che dai bombardamenti Enthuran compiti nella speranza di distruggere il corpo celeste insieme con la Genia Swarm che lo aveva definitivamente annichilito, forse per sempre.


Perché su Hell? Perché all’Inferno?

La battaglia per Uragon lasciò molto più che morti da contare per Confederati e Templari Oscuri.

Lo Spectre Adam Miller Jensen, che sconfisse l’Infested alla guida dell’incredibile assalto condotto contro la Città-Tempio Enthuran sulla luna di Antiga Prime, venne travolto dalla memoria psionica dell’umano corrotto che lasciò nella sua mente visioni riguardanti il mondo morto di Hell.

“Feroci combattenti rivestiti di armature nere, stoici e vittoriosi contro orde di orrori privi di forma e nome, venivano alla fine sconfitto da un oscuro terrore, tanto empio da far vibrare la trama del PSI con la sua sola proiezione. Un essere capace di risucchiare la speranza stessa di sopravvivenza per quei combattenti soli e dimenticati.”

 

L’Ammiraglio Mc’Folks, rientrato a Tarys ed informato dei risultati della battaglia di terra – avendo lui stesso partecipato con l’Ammiraglia Leviatan allo scontro, vedendosi costretto ad utilizzare le armi gravitazionali della nave per mettervi fine – ascoltò Miller e la Risvegliata Leyra Moony tornata alla ITC -  erede della fu CTI Leghista – con i risultati delle ricerche effettuate sui dati recuperati ad Ammon ed i resti mnemonici dell’Infested di Uragon. Arrivò così alla conclusione che Hell era una priorità assoluta, anche rispetto ad altri elementi preoccupanti ed alla luce delle scoperte fatte grazie al lavoro della Moony ed alla spedizione su Ammon.


 

La capacità d’azione dell’Ammiraglio redivivo, però, venne di molto limitata da Hana Ranieri, Senatrice del Governo Confederato e strenua oppositrice al Progetto Fenice. Quest’ultima mosse pesanti accuse al Commodoro Asha Westbrook ed allo Spectre Cypher Tylhandras, comandanti rispettivamente delle forze aeree e terrestri durante la disastrosa battaglia di Uragon e responsabili del bombardamento di un quartiere residenziale di New Gettysburg. Quando il Governo Confederato si mise in moto per preparare l’elefantiaca procedura per la Corte Marziale a cui sottoporre i due, il Bio-Cyborg attinse alle ultime risorse di cui, privatamente, disponeva per mettere insieme tutte le forze a lui incondizionatamente fedeli e formare così l’equipaggio necessario per far decollare l’incrociatore LTCU Prometheus, in onore di cui era stata battezzata la più grande base militare della Galassia, (attorno a Tarys).

Asha Westbrook venne messa al comando della nave, furono imbarcati due plotoni di Rangers e Marines ai comandi del risvegliato Zero Wulkan, una squadra Spectre comprendente Adam Miller Jensen, Cypher Tylhandras ed il Colonnello Widow. Alla spedizione venne aggregata un’unità scientifica ITC guidata da Leyra Moony e successivamente, al costo di un milione di Crediti, l’Ammiraglio assunse un intero battaglione di truppe mercenarie e scienziati freelance da Andrea O’Leary, Vice-Amministratore Delegato del gruppo d’espansione dei Falchi d’Ebano di Verghast.

 

Come descritto nei diari del fu comandante di plotone Marines, Paul Aberty, la Prometheus precipitò sulla superficie di Hell dopo un durissimo scontro con un gruppo di Hydra allo stato brado. I problemi per il vetusto incrociatore cominciarono immediatamente dopo il fulmineo Salto FTL. La nave venne proiettata in rotta di collisione con il tetro relitto della Juno. Sacrificando gli scudi e parte di una fiancata, la Westbrook riuscì a superare il relitto e a salvare la nave; il sollievo durò però solo pochi attimi, perché quel semplice contatto fu sufficiente a far salire a bordo della Hammerhead Confederata diversi Infested che si trovavano prima sulla Juno. Mentre la nave ingaggiava le due Hydra, quindi, l’intera squadra Spectre si precipitava al ponte 12, il più colpito sia dall’urto che dai combattimenti con gli infestati, per isolarlo.


Dai rapporti di Cypher Tylhandras si evince come lo scontro con gli Infested, che si dimostrarono in possesso di un’intelligenza ed un’individualità tali da renderli capaci di utilizzare le loro vecchie suit con i relativi armamenti, si risolse con il ferimento dell’Alpha Spectre Widow. Raccapriccio ed estremo interesse scientifico riscossero il paragrafo riguardante Takefune - sergente del corpo Marines che diede un supporto vitale gli Spectre nel loro tentativo di abbandonare il ponte prima che questo venisse inondato dal plasma dei condotti danneggiati – e che solo in fase d’estrazione si rivelò essere un membro dell’equipaggio della Juno e, quindi, un Infestato. Capace di parlare e muoversi come un militare confederato, Takefune era convinto di dover aiutare gli umani, credendo di trovarsi ancora a bordo della Juno durante la battaglia che ne ha visto la capitolazione.

L’intervento di Leyra Moony permise di individuare il dispositivo di salto FTL Enthuran installato all’interno della consolle per la navigazione differenziale della Prometheus, ultima speranza dell’equipaggio di salvarsi dallo schianto sul pianeta, nella cui atmosfera la nave era stata trascinata dalle Hydra. Il Commodoro Westbrook ordinò il salto d’emergenza: il reattori al trilitio non ressero allo stress ed ai danni sostenuti durante lo scontro e l’incontrollata discesa orbitale; la Prometheus si ritrovò a galleggiare, completamente inerme a cento metri dalla superficie per poi piombare al suolo al Livello 0 di Megalopolis. Meta raggiunta.

 

Trentatré livelli più in basso, la casa della Fratellanza tremava ed i Mietitori si mossero. Kara Rorke, secondo Padre della Fratellanza, figlia del Primo Mietitore della Storia, mosse il suo assalto attraverso i livelli più bassi di Megalopolis, riuscendo a riconquistare tutti quelli compresi tra il trentatreesimo ed il ventisettesimo grazie alla battaglia per il Laminatoio, installazione industriale semi-fortificata ed ancora funzionante proprio sotto l’imboccatura della Faglia, voragine che attraversa quasi tutta Megalopolis.


Durante la battaglia, i Mietitori affrontarono un esercito senza fine di Infested mentre Vladimir Waljkov, allora Inseguitore, venne incaricato di trovare il nido ed uccidere l’Infestatore che controllava l’orda. Lui ed i suoi fratelli psionici riuscirono ad accedere al nido e si confrontarono con alcune mostruosità note come fagocitatrici, ma quello che trovarono andava ben oltre qualunque aspettativa: tre infestatori impegnati in una “discussione” con qualcuno o qualcosa che, improvvisamente, vennero uccisi da una scarica di lame biologiche. Avuto appena il tempo di dare sue notizie al resto della Fratellanza, Vladimir venne assalito da due Grandi Infestati, progenie infettata di un Cerebrato, subendo diverse perdite fino all’arrivo in forze dei Mietitori, che riuscirono a metterli in fuga.

 

Nel frattempo, sulla superficie, le forze confederate cominciarono a muoversi per le rovine esterne. Pochi giorni dopo la battaglia per il Laminatoio, un ignaro contingente di scorta ad un gruppo scientifico composto, tra gli altri, da Leyra Moony, il Colonnello Wulkan ed i due Spectre Jensen e Tylhandras, si muove verso un probabile ingresso ai livelli profondi della colonia ritrovandosi, però, a ridosso della Faglia. Sfortunatamente per loro, furono vittime di un’imboscata preparata dai due Grandi Infestati, che riversarono contro di loro migliaia di Infested. Un Grande Infestato, identificato successivamente come Ben Hamilton da Leyra Moony, sfruttò un attacco a sorpresa per scaraventare Cypher all’interno della Faglia. Lo Spectre raggiunge il Livello 3 ma, grazie alla sua MBS, non riportò danni. In superficie, nonostante il controllo ferreo del Colonnello Wulkan sulle proprie truppe, la situazione già di per sé complicata precipitò rapidamente. Iniziò una rapida ritirata alla volta delle rovine della Torre Lockwell, ex sede del governo coloniale e del controllo LTCU del fu settore Tarys. Solo grazie al sacrificio dei coraggiosi piloti di Goliath Confederati i sopravvissuti della spedizione riuscirono a raggiungere le rovine della torre, che si rivelò essere sia una fortezza che una trappola mortale. L’arrivo del secondo Grande Infestato, infatti, complicò ancora di più la situazione; quella che una volta era una donna sfruttò i suoi poteri psionici estremamente sviluppati per demolire la torre, sradicandola dalle sua fondamenta situate due livelli più in basso. I Confederati ebbero giusto il tempo di raggiungere una delle panic room della torre, riservata un tempo al personale d’alto livello e costruita per resistere ad un attacco orbitale, prima che l’intero edificio fosse fatto inabissare all’interno di Megalopolis con la stessa potenza di un colpo d’artiglieria. La folle corsa della panic room si fermò contro i pavimenti del ventiquattresimo livello, nel cuore di Megalopolis, di fronte ai cancelli di Neris.

 

Su Tarys, l’Ammiraglio Mc’Folks – preoccupato dal silenzio radio della Prometheus ma impossibilitato ad agire per via delle manovre della Ranieri e del Senato Confederato – incontrò Andrea O’Leary, mettendola al corrente della situazione e chiedendone un intervento tempestivo per ristabilire, quanto meno, le comunicazioni con la Prometheus e tutti coloro che si erano imbarcati su di essa. L’interesse della Verghastiana per la possibilità di stabilire un avamposto che si trovasse al di fuori dei territori controllati dalle varie potenze – che le avrebbe quindi fatto da porto-franco anche e soprattutto in ragione della sperimentazione sugli Swarm, vietata all’interno dei territori confederati – le diede la “scusa” perfetta per dispiegare tutti i mezzi e gli uomini necessari a compiere un’azione di recupero e supporto su Hell.


 

Su Hell, i Confederati dispersi riuscirono a lasciare la panic room, immergendosi tra le rovine della Megalopolis. Trovarono un Goliath di prima generazione, schiantato contro la parete di un magazzino, unica “speranza” in una città morta, seppellita sotto uno spesso strato di cenere pari a quello prodotto da uno o più inverni nucleari. L’interno del magazzino si rivelò essere un buon rifugio, anche i segni di battaglie vecchie al massimo di quattro anni erano difficili da non notare, mettendo una certa inquietudine nei già spossati Confederati. Si trattava infatti di una rivelazione preoccupante, resa ancor più terribile dall’incontro dei sopravvissuti con una linea da battaglia della Fratellanza dei Mietitori.

 

Dai Resoconti di Chronicles of Hell

 

[…] La Città di Cenere. I Confederati hanno imparato a temerla ed odiarla. Negli ultimi giorni, sparute presenze Swarm – gruppetti di orrendi infestati, incubi a cui nessun addestramento può preparare un uomo – sono stati passati a “fil di mitragliatrice” dai Mitraglieri Rangers posti a difesa dell’ingresso del magazzino, all’interno del quale si sono rifugiati i superstiti della “Via più Buia”. Anche i tiratori scelti hanno fatto il loro sporco lavoro ed il più giovane si è galvanizzato quando è riuscito ad abbattere un Carnolisk solitario, qualche ora prima. Ma quella sera non sono gli Swarm a far cadere di mano la scodella di brodaglia, l’ultima razione, a Zero. Né a far scattare in piedi Adam o costringere Cypher ad un brusco risveglio, tantomeno a far trasalire Leyra ed il resto del gruppo. No. È il gemito del metallo che viene piegato a forza, seguito dal forte rumore di uno schianto a cui fa capo il lieve tremore ben avvertibile sotto i piedi. I due Goliath hanno fatto bene il proprio lavoro, forzando e buttando in terra i portoni che quattro anni prima erano stati saldati dalle truppe dei Mietitori in ritirata. Usando i grossi AR da 55mm come leve e la potenza dei loro reattori ed impianti idraulici come forza motrice, hanno prima piegato e poi strappato i portoni del livello 24 dai cardini, facendo precipitare a terra in simultanea due enormi quadrati da 10 metri per lato. I Mietitori sono arrivati e solo un isolato separa le due fazioni; solo un fazzoletto di terra comprendente una strada, una costruzione erosa dalle fiamme, la via dov’è caduta la panic room ed il magazzino, rifugio dei Confederati.

 

I soldati rimangono impietriti. Nelle menti di molti fanno capolino le leggende raccontate di enormi Swarm sotterranei, possenti bestie alte quanto un palazzo, abomini senza nome dalla forza e dalla potenza che sono argomento solo di chiacchierate alcoliche al Saloon, su Tarys City. Nella Città di Cenere queste paure, immagini di racconti assurdi, riescono a distogliere ed impegnare anche le menti dei veterani. Le parole di Zero riportano tutti con i piedi per terra. Le prime comunicazioni giungono dal Tiratore Veterano: “Abbiamo una nuvola di cenere che si è sollevata a circa 100 metri a sud della nostra posizione, proprio otre l’isolato di fronte al magazzino, passo.” La voce è ferma, concentrata, di chi sta già osservando il mondo da un’ottica. Cypher esce dai propri incubi, il compagno Varl non gli sarà di conforto ed è invece il viso terreo e sfregiato di un chirurgo da campo a richiamare la sua attenzione “Non dovrebbe muov…” ma non fa in tempo a finire la frase che Adam mette in mano a Cypher il suo fucile da ricognizione, prima di uscire dal magazzino. Lo Spectre scoprirà che, per quanto dolorante, può muoversi da solo. I tecnici della ITC – tutto personale civile, per la maggior parte ragazzini brillanti scelti per la missione a causa delle loro capacità, maledetti dalla propria intelligenza – sono invece terrorizzati ed i loro sguardi sono per Leyra. Tutti i Mietitori rispondono rapidi agli ordini di Kara, che avanza a passo deciso verso l’isolato in rovina; tre coppie di Inseguitori si muovono già fra di esse, entrando in mimesi, mentre l’Invasata Sanchtel si porta rapidamente sul fianco sinistro e Vladimir non sembra aver sentito gli ordini ricevuti. I due Goliath avviano i radar e Rio potrà visionare l’area scansionata sul proprio HUD da polso: nessun movimento, almeno fin quando il più giovane dei Tiratori Confederati non si stacca dal magazzino per attraversare la strana ed arrivare alle rovine, all’interno delle quali sparisce di nuovo. “Abbiamo un contatto”, dice il pilota del camminatore numero 1.


Ogni riparo utile viene sfruttato dai Confederati per permettere alle loro 13 bocche da fuoco, situate davanti al magazzino, di potersi mettere in posizione difensiva. Il Tiratore Veterano è sul tetto, dietro il cranio metallico del Goliath caduto, mentre quello più giovane ha già raggiunto le rovine e si inerpica sopra un cumulo di macerie, inchiodandosi lì quando sente in ritardo l’ordine di Zero, senza sapere che purtroppo per lui qualcuno già lo sta osservando. “Sottotenente Tylhandras, forse sono sulla linea di tiro…”, ecco cosa sentirà Cypher dopo il suo “State bassi e zitti”. Lo Spectre potrà trovare e raggiungere uno dei fori creati dall’impatto del Goliath contro il muro, sfruttandolo per avere una buona visuale sulle rovine di fronte al magazzino. Leyra riceve diversi cenni del capo dopo che ha radunato tutti i civili; annuiscono alle sue parole i tecnici della ITC mentre gli ausiliari FCT, che sono già in armi ma non si schierano all’esterno, si muovono alla ricerca di qualcosa. Un paio salgono le scale fino alla botola saldata con estrema cura in modo che non possa venire aperta. “Signorina Moony, qui c’è un’apertura ma è sigillata. Crede sia prudente usare le torce al plasma ed aprirla?” domanda uno dei tecnici con un filo di terrore nella voce. Kara e Rio si portano a ridosso delle rovine, dove Kara potrà vedere le rapide sagome di due Antling messi in fuga da tutto quel movimento. I due Mietitori vengono raggiunti dal resto del gruppo senza che nessuno entri nelle rovine mentre i Goliath, uno a destra e l’altro a sinistra, rimangono accovacciati con le sagome minimizzate in attesa di ordini. E’ in quel momento che le parole PSI di un Inseguitore raggiungono Vladimir “Corvo… qui Galloway e Costa. Abbiamo un soldato in MBS Kaki di fronte a noi, a circa cinque metri. È armato di fucile di precisione, ma sembra non averci visto. Costa dice che le insegne sono confederate…”. Cypher, dal canto suo, sentirà un certo malessere, come qualcosa che disturba il suo sesto senso; non può percepire le tracce psioniche di Invasati ed Inseguitori, né comprenderne la natura o la posizione, ma può avvertire come un lieve e crescente senso di angoscia prendergli lo stomaco.

 

Zero dà gli ultimi ordini. L’attivazione dei sistemi telemetrici avanzati delle suit Confederate, compresa la sua, gli darà la visione completa di ciò che ha davanti: un edificio in macerie con uno dei suoi tiratori tanto imbecille da ficcarcisi in mezzo. Tutti i suoi uomini rimuovono le sicure, i mitraglieri arroccano le HMG. I due tiratori sul tetto si muovono come Cypher ha comandato, mentre quello disteso fra le rovine non si muove di un millimetro. Leyra, dal canto suo, riceve risposta dal resto dei tecnici. “Vuoto”, sbuffa un tecnico Junior dopo aver ispezionato ogni centimetro del magazzino senza trovare alternative, mentre un ausiliari FCT attiva la torcia al plasma per aprire la botola, osservando però Leyra che ha chiesto informazioni a Zero. Le sensazioni di Cypher sono pressanti, ma nulla in esse gli permette di individuarne la natura, men che meno la valenza PSI. Kara ed il resto della compagnia avanzano fra le macerie. Nulla intralcia il loro cammino né risalta ai sensori dei Goliath lasciati in retroguardia. Arrivano i responsi PSI a Vladimir dagli altri due gruppi di Inseguitori, dopo le sue istruzioni e le sue richieste: “Perlustrate le rovine. Nessuna traccia nemica. Bilway ha però intravisto fra le rovine una camera blindata, ammaccata e divelta, come se fosse precipitata. Restiamo in mimesi”. Galloway, poi, risponde con un semplice “Affermativo” all’ordine di Vladimir di non uccidere, per il momento, il tiratore isolato. Sono i sensori telemetrici di Zero, settati sul termico, i primi a captare delle flebili tracce di calore, dapprima sfocate in mezzo alle rovine e poi sempre più nitide fino ad apparire ben visibili sull’HUD di tutti i Confederati, Cypher compreso. Si tratta della sagoma di circa una trentina di MBS dalle stazze impressionanti, soprattutto Poseidon ed Ephesto – classi che rimangono oscure ai Confederati – alte anche 220 cm ed armate con enormi mitragliatori e lanciagranate automatici. La stessa cosa succede a Kara, Rio ed al resto del gruppo all’interno delle rovine che, mentre avanzano, possono osservare un gruppo di tredici sagome arroccate di fronte e sul tetto di una delle palazzine all’ingresso del settore Neris.

Contatto.

 

Il battibeccare fra Zero e Leyra si aggiunge alla tensione che c’è nell’aria, che anzi aumenta quando le macchie termiche, i Mietitori, vengono identificate dai sistemi di calcolo della minaccia come tracce di categoria MBS o MBHS Sconosciute. Quando Kara attraversa di prepotenza una parete, alcuni fra i Confederati più giovani ha un momento di tentennamento. Un paio cercano di arretrare di qualche passo, visibilmente scossi, terrorizzati, per l’impatto psicologico che la vista di una Suit Poseidon riesce ad avere, armata con un cannone portati minaccioso come la Shark da 20mm. Kara riesce nell’intento, sfonda la parete ed in un’esplosione di calcinacci si porta allo scoperto, riuscendo a parlare senza nessun problema per rispondere per le rime all’altolà di Zero. Altri Mietitori seguono il suo esempio: due Poseidon sfondano o superano le rovine seguite dalle ben più impressionanti Ephesto dei Titani. I dispositivi a campo Shield sulle loro spalle avviano il caricamento per potersi attivare, seguendo i precisi ordini di Kara. Vladimir avrà una risposta disarticolata da Sanchtel “Io… Non credo, no. È buio… Il calore, è arrivato il freddo e noi non vediamo… Sì, credo sia questo…”. Dai branchi sotto il suo comando, nessuna risposta. “In marcia”, arriva invece da Kirpley e Bilway in risposta alle istruzioni dell’Invasato, mentre Vladimir carica il reattore PSI per traslare.

 

Seguendo i folli ordini di Zero, la linea confederata apre il fuoco in uno scroscio di pallottole. I fucili d’assalto, le mitragliatrici pesanti, le SMG, cantano un coro di scoppi e pallottole contro i Mietitori che, per l’orrore dei Confederati, scelgono di rimanere lì a farsi sparare addosso. L’attacco di Zero contro Carter si traduce in un nulla di fatto, considerando che le pallottole della SMG, contro gli strati balistici della MBS Ephesto, non hanno nessun effetto. La disperazione di Cypher altera per un lungo momento la sua aura ed Adam potrà ben capirne l’ira, la sofferenza e l’amarezza mentre il Verghastiano urla terrorizzato per la sorte che attende non tanto lui, ma gli uomini che con i due Spectre condividono quei giorni difficili. Andrew colpisce Kara con due proiettili: uno s’infrange contro lo scudo balistico dello Shark 20mm mentre l’atro le scalfisce la gorgiera. Altri colpi piombano avidi sul Padre della Fratellanza, causandole danni minori a spallaccio e braccio sinistro. Non ci sono feriti tra i Mietitori, che non rispondono neanche al fuoco. Subita la prima scarica, i Titani portano a compimento la carica dei propri scudi e tre campane SHIELD coprono per intero la prima linea della Fratellanza, Kara e Rio compresi. Il Padre viene puntato dai poteri PSI di Adam, che cerca di focalizzarsi su di lei per tentare di infiltrare i propri pensieri fra quelli della donna. Vladimir trasla, attirato dalla traccia forte e netta dei poteri PSI di Adam, ma non può percepire a cosa questi siano finalizzati o contro chi vengano impiegati, perché non si è focalizzato nel seguire la traccia stessa. Ora l’Invasato si trova alle spalle di Adam e, per via dell’impossibilità di controllare i movimenti personali durante la traslazione, gli da anche lui le spalle. Per Adam, naturalmente, sarà una sgradita sorpresa. Ma c’è qualcosa, sul fianco est; qualcosa che interessa tutti gli PSI User al punto che si disinteressano di ogni altro elemento di quella neonata battaglia. Una traccia PSI potente, aggressiva, disgustosa, tanto forte che anche il solo percepirla fa male. Se si volteranno verso la fonte di tale potere, potranno vedere la Infested Donna, Jane, camminare placida al centro della strada che la porterà rapidamente verso il teatro dello scontro. Quello è il fianco dove Sanchtel ed il suo branco stavano cacciando.

 

Le carte in tavola vengono rimescolate ampiamente: l’arrivo di un Infested può significare la distruzione di tutto ciò che c’è in quel luogo, Confederati e Mietitori compresi. Cypher urla e mette così in allarme tutti circa il fatto che lui ad Adam sono già impegnati in un’azione di mira ai danni della donna Swarm. Andrew è l’incarnazione della disciplina militare tarysiana e mantiene stoicamente la sua posizione, mirando anche lui la spaventosa creatura che è riuscita a lanciarli negli abissi di Megalopolis. Vladimir scende dal tetto e comincia a muoversi verso l’Infested Donna. Al suo fianco, gli Inseguitori abbandonano la mimesi e tutto il gruppo, scelta un’ancora, entra in “Inumanità” di lì a poco. Kara dà gli ordini e rapidamente Titani e Guardiani si preparano, mentre i Confederati restano a tratti esterrefatti dalla disciplina – o follia – di quei guerrieri pronti ad assalire frontalmente Jane. Ma è solo quando i due Goliath della Fratellanza emergono dalle rovine, possenti giganti alti otto metri dalle corazze nere e grigie armati di potenti fucili d’assalto da 55mm, che le cose sembrano finalmente volgere al meglio. Almeno, fin quando il pavimento sotto i piedi di Kara non si frattura e, con un’esplosione di spezzoni d’acciaio e roccia, anche il secondo Infested fa la sua comparsa, mandando a gambe all’aria il Padre della Fratellanza, che perde la presa sulla AMG20. Rio ed i suoi riusciranno ad arrivare al Goliath dismesso, sotto gli occhi terrorizzati e forse meravigliati di Leyra e del resto del gruppo rimasto nel magazzino.

 

Zero, Adam e Cypher aprono il fuoco. L’Infested Donna solleva placidamente una mano, bloccando i proiettili del colonnello Wulkan a mezz’aria. Stessa cosa succede con il colpo infuso di PSI di Adam, la cui potenza residua fa vibrare con forza le barriere PSI dell’immonda creatura e facendole diventare visibili, anche se solo per un attimo. Contro ogni previsione, il colpo di Cypher colpisce l’Infested in pieno petto, costringendola a portare una mano sul punto d’impatto. I sistemi delle suit potranno registrare il “lampo blu” su di esso, ovvero il crollo delle barriere PSI. Ma la risata di Jane riempie la testa di tutto: “Pazzi… Voi morirete qui, prima che mio Padre torni. Stanotte!”. La vanagloria di questo essere era già stata appurata dai Mietitori ed ora è un dato di fatto per tutti i presenti. Il potere PSI che sprigiona è immenso. Con un gesto stizzito della mano destra, trascina uno dei due Goliath della Fratellanza, sbattendolo con violenza inaudita contro il gemello e mandandoli entrambi a gambe all’aria, spingendoli nuovamente fra le rovine dalle quali sono emersi. Con la mano libera, poi, lancia un potente impulso PSI contro Vladimir ed i suoi Artigli del Corvo, che vengono sbalzati indietro di qualche decina di metri. Solo l’Invasato, grazie alla protezione dello scudo e sacrificando le barriere PSI, riesce a rimanere in piedi e sul bersaglio. L’Infested Maschio, dal canto suo, si fionda su Kara in un ruggito glorioso, incurante dell’arma che lei stringe fra le mani, come se non sapesse che è una lama termica. Kara subisce un tentativo di attacco a contatto condotto senza alcuna logica, tutto ferocia ed artigli. Rio e Leyra arrivano al Goliath. Il Prospettore utilizza la chiavetta di codici ed il terminale parte, attingendo ad un’energia di cui la donna non sospettava neanche l’esistenza. Stringe infinite di testo appaiono sul terminale fino a quando la macchina si blocca: *RICHIESTA AUTORIZZAZIONE CTI DI ALTO LIVELLO*, gracchia la maledetta e moribonda IA. Un codice CTI, cosa che Rio – come nessun altro nel 2985 – possiede… O forse no? Uno dei Prospettori risponde a Rio quando s’informa sulle condizioni del mezzo “E’ una merda! Quindi andrà benissimo!”, accompagnando le parole con una risata poco convinta, mentre sciamano come api intorno al Goliath caduto.

 

Zero cerca di gestire i suoi uomini, ma non tutti rispondono. Molti, i più giovani, sono impietriti dal terrore e se ne restano rannicchiati. Altri prendono troppo tempo per mirare. I Mietitori invece osservano il duello che si consuma fra l’Infested Blu, Ben, e il Padre della Fratellanza impossibilitati ad intervenire, a quanto sembra. Cypher ed Adam fanno l’unica cosa possibile: continuare a combattere. Cypher ha campo libero per mirare, trovando una nicchia di spazio utile, mentre Vladimir ingaggia. Adam, invece, si concentra intensamente sul secondo Infested, cercando di trovare un punto debole nel flusso PSI che lo attraversa. Fulcro del potere dello stesso è, naturalmente, il cranio e pare che le placche sulla nuca risplendano appena più intensamente. Leyra ha il suo codice in mente, lei, massimo esponente della CTI per l’intera durata della Guerra dello Sciame. O quasi. Alle Pretese del Prospettore, il Goliath risponde con un procedurale *CODICE ERRATO, IDENTIFICATIVO INESISTENTE*. Kara, invece, vedrà il suo attacco con il Maglio Potenziato della Poseidon andare a vuoto: il braccio sinistro si incunea sopra la spalla della bestia, mentre gli artigli di quest’ultima si agganciano all’interfaccia spinale sulla schiena e sul petto della donna. La solleva, stringendo tanto da piegare le placche, per poi sbatterla in terra con una potenza inaudita, piegando e fessurando il pavimento sotto di lei e danneggiando l’interfaccia spinali fino a livelli di pericolosità rossi. Ma, non contento, torna a sollevarla con una sola mano, schiantandola per una seconda volta al suolo con forza gargantuesca. Vladimir assale l’Infested Donna: due colpi prodotti in maniera perfetta, da manuale. Ed entrambi vanno a segno, entrando nelle carni di Jane. Ma non sembrano efficaci come dovrebbero. La bestia afferra con entrambe le mani l’asta della lancia, la tira verso di lei con forza arrivando addirittura a trapassarsi con la punta termica prima di continuare ad arrampicarsi sull’asta. “È il momento” sussurra con voce mielosa a Vladimir, prima di respingerlo con un’ondata PSI tanto potente da fargli mollare l’asta. Un volo di venti metri che lo porterà a strisciare sull’asfalto come un bambolotto, fermandosi ad un paio di metri dai due Goliath che tentano di risollevarsi. Sull’HUD dei Prospettori e sulle suit ITC viene intanto registrato un potente cambio di potenza a livello geo-magnetico, l’apertura forzata di un Gate. O almeno, questo è quanto i terminali delle tute associano all’evento.

 

“È lui… È qui! Sta arrivando!” la voce dell’Infestata si fa civettuola quasi, in estasi mentre una cupa, pesante, disgustosa potenza PSI sembra ammantare il sistema con la traccia della propria presenza. Sempre più vicina, sempre più rapida, fino a quando uno scossone non fa tremare l’intera Megalopolis e dall’esterno un ruggito di potenza immane viene sentito da tutti. I sistemi di Tessalians e suit ITC registreranno un oggetto non identificato uscire dal Gate e schiantarsi fra le montagne dell’emisfero opposto a Megalopolis. Cypher riesce a racimolare un po’ di coraggio dai cuori degli uomini confederati che tornano alle loro postazioni e si risistemano per aprire il fuoco contro gli infestati, prendendo esempio dall’Eroe Verghastiano. Vladimir, dal canto suo, ritrova la forza per risollevarsi ed armarsi, pronto per fare a pezzi Jane. Ma ci si mette di mezzo la sfortuna: la carica al TDE scagliata da Zero verso l’Infested si trova sulla linea di transito di Vladimir e quando esplode lo travolge durante la fase di transizione, lanciandolo di lato contro le rovine. La suit dell’Invasato, che prima indicava solo danni verdi, ora ne indica di gialli ed arancioni – soprattutto sul fianco destro ed al petto. Adam apre il fuoco: tre colpi precisi, uno dei quali colpisce perfettamente Ben dove egli voleva, entrando nel cranio della bestia ma senza abbatterlo. Ciò che succede dopo è un incubo: Ben lascia andare Kara, evitando il maldestro attacco di lei, per portarsi le mani al cranio, stringendolo mentre urla di dolore. Il suo PSI è ai massimi livelli e sembra crescere ancora, alimentato dall’ira e dal dolore. Gli arti si allungano, la pelle si ispessisce, placche violacee si aggiungono a quelle blu; dita in più si sdoppiano da quelle normali sormontate da orrendi e ricurvi artigli. I muscoli si gonfiano, la bocca si allarga mostrando nuove file di denti, mentre le braccia raddoppiano ed il paio superiore si trasforma in una coppia di enormi falci ossee, affilate e mostruose. Il suo ruggito farebbe raggelare il sangue ai più. Tutto sembra perduto, gli Infestati invincibili ed ogni arte in possesso dell’uomo sembra inutile. Come durante la Guerra dello Sciame. Come quando l’Uomo stava per estinguersi e, come in quel momento, una luce verde, fredda, iridescente è l’unica cosa che separa tutti dall’oblio. Il taglio di una falce psionica apre letteralmente in due l’Infested Donna, dal cranio fino al bacino, facendo cadere in terre distrutta anche la lancia termica di Vladimir. Mentre attorno alla mostruosità che fino a poco prima era Ben si materializzano quattro Enthuran, Templari Oscuri nelle loro scintillanti tenute da battaglia, una figura minuta, dalle forme delicate, si materializza sublimando dall’aria stessa nelle tonalità del turchese, luminosa come una stella. Una sola parole “NO!” e l’Infested porta le mani al cranio, contorcendosi e lamentandosi come un ossesso. Gli altri PSI User percepiranno una forza psionica pari a quella di Jane, ma con molte sfaccettature diverse e due componenti: una Umana, l’altra Enthuran. Sotto gli occhi stupefatti di Rio, il Goliath si avvia al comando di Leyra e, di fronte all’incredulità di Leyra, il reattore del mezzo torna in funzione avviando la macchina da guerra a dispetto dei danni e degli anni di disuso.

 

Ben ancora si dimena, in quella forma terrificante e terribile, mentre la figura luminosa prende via via forma in quella di una ragazza minuta, dai lunghi capelli rosso, l’incarnato chiaro e gli occhi azzurri. Lo sguardo però è tutt’altro che giovanile mentre osserva l’Infested e lo tiene sotto pressione. Il Goliath di Rio si avvia: ben poche funzioni sono attiva, ma l’impianto idraulico e quello di locomozione sembrano in ottimo stato. La ragazza si volta, osservandolo attraverso il MBW, la suit perfino, come se lo stesse guardando dritto negli occhi. “Schiaccialo. Facciamola finita…” la voce riecheggia calma nelle orecchie del Prospettore, mentre gli altri prospettori attorniano Leyra e si congratulano con lei, inaspettatamente cordiali, fin quando uno non le punta una pistola alla schiena, coperto dagli altri. Kara è in terra, non si muove e due Apotecari stanno sventrando la sua suit per estrarla dall’abitacolo. Vladimir richiama l’ancora, ma Rio è impossibilitato a raggiungerlo. Sarà invece la strana e potente apparizione PSI ad osservare Vladimir. “Torna in te, Vlad” dice, con un che di dolce nella voce, fungendo lei da ancora e sovrastando la forza PSI del Predatore Helliano senza alcuno sforzo. Le truppe confederate sono allo sbando, si trascinano all’interno del magazzino e due fucilieri prendono sotto braccio Cypher, sollevandolo letteralmente di peso. “Andiamo compagno, mettiamoci al sicuro. Siete ferito…” dicono, mentre uno dei tiratori scelti, il Veterano, si piazza di fronte all’ingresso del Magazzino rivolgendo a Zero. “Credo che, caro Colonnello, le nostre strade si debbano dividere. Pazzo figlio di puttana…” commenta, sollevando il fucile da 23mm coadiuvato da altre armi che si alzano contro il caro Wulkan, che questa sera ha dato prova della propria follia. I Templari svaniscono poco dopo, lasciando lì solo Sara Mc’Folks.

 

“Si calmi, signore. Si calmi!” dice uno dei Fucilieri, mentre portano Cypher dentro il magazzino. Si ferma però sulla porta quando il Tiratore gli fa cenno di aspettare “Niente arresti. Gli diamo il modo di morire da disertore, alla vecchia maniera. Ora rientriamo. Tutti!” sbotta. Sara, dal canto suo, osserva i Mietitori muoversi. Lo sguardo si posa su Leyra che viene trattenuta dai Prospettori; sta per muoversi ma qualcosa la ferma. Si ferma, come se le stessero parlando, e poi annuisce. Nella mente di Leyra prende forma la voce della ragazzina: “Andrà tutto bene”. Un sorriso, prima di muoversi a grandi passi verso Cypher. La rossa indossa una vecchissima uniforme da pilota FLTCU senza gradi ne mostrine, liscia, ed il suo aspetto di sempre. “Ciao Zero” saluta il Colonnello, superandolo per andare a dedicarsi allo Spectre. “Sei una pezza” annuisce in sua direzione. “Entriamo! Domani parleremo di Verghastiane nude e di quanto sia giusto lodarle per la madrepatria, seduti comodamente sulla Prometheus. Un po’ come ai vecchi tempi”. La presenza di lei calma lo Spectre, lasciandolo sbollire e facendogli dimenticare in parte le preoccupazioni della battaglia. Rio schiaccia Ben con la forza del vecchio Goliath, uccidendo il terrore di Megalopolis con un giusto colpo finale. Vladimir arriverà da Kara, che due Apotecari stanno già trasportando verso i cancelli, mentre i Prospettori si muovono con il loro bottino. Carter si avvicina all’Invasato, a cui rivolge un cenno del capo “Corvo, portiamolo con no…” indica Zero “Il Padre potrebbe volerlo interrogare. Sembrava il loro capo…”.

La battaglia è finita, gli Infested sono morti… per il momento. […]

 

Nei giorni seguenti, l’ibrido Sara Mc’Folks apparve a Tarys City e si mise in contatto con un oscuro e neoeletto senatore, Raymond Cullagan, descrivendogli per filo e per segno la situazione tragica di Hell e spiegandogli che solo lui, non essendo ancora stato caduto preda dei meccanismi dell’elefantiaco e malato Governo della Confederazione, era stato considerato capace di fare la differenza dai Templari di Uragon.

 

I Confederati su Hell si riorganizzarono al meglio delle loro capacità e lo Spectre Tylhandras portò un contingente misto di Confederati e Falchi d’Ebano al ventiquattresimo livello per crearvi un Avamposto. Nel frattempo, i Mietitori schiavizzavano i due prigionieri confederati e – grazie soprattutto alle capacità di Leyra – sfruttarono il periodo di convalescenza del Padre della Fratellanza per creare un comunicatore che gli consentisse di contattare i Confederati a Neris, interrogandoli sul motivo della loro presenza su Hell e comunicando al tempo stesso che avevano preso degli ostaggi.

 

Su Tarys, Raymond dimostrò a Sara ed agli Enthuran che la loro fiducia era ben riposta. Incontrò Alexandra Rubikoff, anche lei avvinta dalle trame governative della Corte Marziale ed impossibilitata ad agire in quanto nominata giudice del processo. L’incontro con Hana Ranieri risultò tanto frustrante quanto inutile; la donna, accecata dalla sua crociata contro i Risvegliati, trovò solo nuovi capi d’accusa e rimandò a dopo il processo qualsiasi considerazione circa una possibile nuova Guerra con lo Sciame. L’incontro con Flynn fu perfino pericoloso. L’Ammiraglio diede dimostrazione di non essere sorpreso dalle rivelazioni del Senatore e fu sul punto di uccidere l’umano, sicuramente per impedire a tali informazioni di trapelare. Tuttavia, il coinvolgimento di Raymond con i Templari Oscuri non passò inosservato e il Bio-Cyborg non gli mosse alcuna violenza.

 

Mentre Zero e Leyra venivano letteralmente assorbiti dalla cultura Helliana, divenendo alla fine dei Mietitori loro stessi, al livello 24 Confederati e Verghastiani affrontavano Hell. Un grande branco di Carnolisk selvatici mise alle strette i militari tanto da far loro rischiare di essere annientati. Solo il tempestivo arrivo di Andrea O’Leary con la sua flottiglia Verghastiana salvò la situazione: le agili Fregate Astrey misero in sicurezza la Faglia ed il livello 24 tutt’intorno all’Avamposto Internazionale. Verghastiani e Confederati organizzarono dei ponti di volo tra le varie basi attestate su Hell e Jacqueline York, Supervisore del Corpo Mercenario EHEG, si fece portavoce del malcontento della truppa Verghastiana nei confronti della condotta del comando Confederato. Le truppe Verghastiane vennero quindi riassorbite tra le fila dei Falchi ed i rapporti tra le due parti si raffreddarono: il contingente EHEG su Hell cominciò le operazioni di bonifica e fortificazione del proprio campo base e delle zone ad esso limitrofe, che venne completamente chiuso ai confederati salvo che per Adam – il quale, dimostratosi un abile comandante, si era guadagnato l’apprezzamento e la stima degli operativi verghastiani.

 

Nel cuore di Megalopolis Kara, rimessasi in testa alle forze Helliane dopo essere guarita dalle ferite subito nello scontro contro Ben, richiamò seicento Mietitori per marciare contro il livello 24 e l’avamposto Confederato. Decisa a cacciare gli Outsiders dal proprio pianeta, ignorò i sospetti del ritorno di un Cerebrato, pur se questi sono stati confermati da Vladimir Waljkov dopo un incontro di quest’ultimo con l’Ibrido Sara Mc’Folks.

 

Fu proprio Sara a dare a Raymond le armi per battere definitivamente Hana sul suo stesso campo di battaglia, in modo da sbloccare la situazione. La consegna di un sigillo di riconoscimento e delle informazioni sui dispersi di Hell, soprattutto sugli Spectre impiegati nell’operazione, permisero al Senatore di accedere all’Accademia Spettri e di ottenere l’appoggio totale del più efficiente e spietato controspionaggio della Galassia.

 

Su Hell, nel frattempo, i Verghastiani fecero raccapriccianti scoperte e macabri incontri.

 

Dai resoconti di Chronicles of Hell

 

[…] Quartiere del Cancello numero 2. Un’unità di fanteria dei Falchi si immerge nei viali di uno dei tre agglomerati residenziali dedicati a coloro che lavoravano nelle miniere attorno a Megalopolis. Camminatori Stag e Carri a Levitazione classe Octopus accompagnano il grosso schieramento Verghastiano che, dopo qualche isolato di desolazione e calma assoluta, viene attaccato ai fianchi con perizia chirurgica e senza nessun preavviso. Alcune Lance PSI cominciano a bersagliare i mezzi, danneggiandoli e facendo crollare i campi SHIELD che li proteggono, mentre un’intera Orda Grigia assedia la colonna sui fianchi. Andrea ordina di ingaggiare e naturalmente le truppe ai suoi ordini non la deludono. Jacqueline dirige i suoi uomini per mantenerne l’organizzazione e la compattezza. Andrea si ritrova, senza grande successo, ai comandi della torre-cannone dell’Octopus che ha eletto come veicolo di comando mentre dispone dei propri Stag e degli altri Carri per aiutare la fanteria. Jacqueline rimane indietro, coperta fra i rottami di qualche macchina, giusto l tempo che le serve per abbattere un infestato che le corre incontro, riuscendo nell’impresa solo grazie all’aiuto offertole da uno Stag ed un Octopus inviati da Andrea. Un secondo Stag, colpito da una Lancia PSI, riesce a ricongiungersi al resto del gruppo nel momento in cui questo imbocca il viale che conduce all’edificio più grande dell’intero quartiere. La strada, l’unica libera dagli infestati, è stata individuata proprio da Jacqueline ed una volta imboccata risulta chiaro che l’Orda Grigia li sta spingendo proprio verso l’edificio al centro. Nel mentre, un Mammuth contattata Andrea che gli offre un bonus sullo stipendio a vita in caso di rapido intervento; cosa questa che sprona il pilota del MBW a precipitarsi dal vicino avamposto, raccogliendo rinforzi lungo il cammino.

 

I Verghastiani si trovano ormai messi con le spalle al muro. Le dimensioni dell’Orda sono davvero considerevoli, tanto che li circondano e li bloccano a ridosso dell’edificio principale che hanno ormai raggiunto. Il casermone - grande quanto quattro delle normali palazzine che si trovano nel quartiere ed alto il doppio - squadrato, in plascemento grezzo e con interi piani privi di finestre o lucernari proietta la sua ombra sugli umano ed i loro mezzi. Ma quando, in fondo al viale appare, la sagoma rassicurante del Mammuth e sopra le loro teste una Fregata Astrey nasconde il sole rosso di Hell, succede qualcosa di insolito. Una fagocitatrice - orripilante mutazione di una donna con quattro braccia, fisico spettrale ed allungato ed un’enorme bocca piena di filamenti traslucidi che si apre nel mezzo del torace percorrendolo per il lungo fino al ventre – si stacca dal fronte dei Grigi per parlare ai Verghastiani. Andrea, Jacqueline ed Evelin captano sei tracce biologiche alle loro spalle, all’interno del casermone, e la fagocitatrice dice che “I Creatori li stanno aspettando” e che queste entità vogliono parlare con loro. Andrea cerca di scucirle più informazioni, ma senza successo. Scesa quindi dall’Octopus entra, insieme a Jacqueline ed Evelin, all’interno dell’edificio attraverso una porta che si apre autonomamente.

 

L’interno del casermone si presenta come un enorme nido, un’incubatrice ed una struttura realizzata con materiale biologico come ossa, tendini, muscoli e tessuto connettivo, molto simile ad un Alveare. Il Nido è stato realizzato svuotando l’intero edificio ed ora ospita centinaia di migliaia di sacche giallastre, all’interno delle quali nuove generazioni di Infestati vengono fatte nascere e maturare come all’interno di orrendi uteri. L’odore nauseante dell’interno e le condizioni del nido da sole bastano a scuotere le presenti, soprattutto Jacqueline ed Evelin che – nonostante una vita passata in prima linea – non riescono a trattenere l’Orrore di quel luogo. Andrea sola si impone un contegno, nonostante le si stia annodando lo stomaco. Con i fari delle suit, le due mercenarie illuminano alla fine le sei tracce biologiche, che si rivelano essere sei Infestatori, in tutta la loro orrenda imponenza, in attesa proprio di loro tre. Uno di loro avanza e, quando Andrea si presenta per parlamentare, manda via gli altri cinque. Questi cominciano a muoversi per il nido seguiti da enormi e disgustosi vermi di carne e tendini, le cui bocche piene di denti semitrasparenti cominciano ad ingoiare le sacche che i tocchi degli Infestatori fanno staccare in tutta sicurezza dalle strutture che le sostengono ed alimentano, come dei trasporti truppe da incubo.

 

L’Infestatore che rimane a discutere con i Falchi ha un aspetto vetusto. Presenta una livrea violacea su base marrone ma sbiadita, recante diverse cicatrici ed i segni di una vita lunga e violenta. Descrive ad Andrea uno scenario terribile, confermando ai Verghastiani che sulla superficie di Hell è caduto un Cerebrato e che la sua influenza comincia ad essere sentita dalle “ossa” degli Swarm vissuti fino a quel momento liberi da qualsiasi controllo che un essere simile è in grado di esercitare su di loro. L’Infestatore parla degli Antichi e di quanto il loro lavoro, indicando il Nido, possa impressionarli dopo aver fatto diventare gli umani parte di qualcosa che lui chiama El’Shar – presumibilmente, il nome originale della sua razza – ma che tutto andrebbe perso se Graam, nome con il quale indica il Cerebrato, tornasse ad imperare su Hell. Per questo, per avere una qualche speranza di sopravvivenza allo stato brado, l’Infestatore comunica ad Andrea che ben presto le forze del Cerebrato assalteranno gli umani nel punto ove sono più deboli, per separare gli Estranei dalle Armature Nere in modo da sconfiggerli uno alla volta senza lasciar loro alcuna possibilità di vittoria. La capacità degli umani di resistere al cerebrato sembra essere una possibilità di salvezza per quel conclave di Infestatori che, a giudicare da quanto viene comunicato ad Andrea, sembra essere l’ultimo e l’unico conclave che non si è schierato con Graam e non è intenzionato a sottomettersi al suo dominio. L’Infestatore comunica inoltre che Graam non è ancora “sviluppato”. Non è ancora pronto.

 

L’Infestatore offre anche una sorta di tregua: gli Swarm bradi non attaccheranno gli umani fin tanto che la minaccia del Cerebrato non sarà stata eliminata. Dopo di che, il conclave ed i vermi lasciano il Nido, ormai svuotato, tramite ad un apposito tunnel scavato al centro dello stesso. L’intera Orda Grigia sparisce in pochi istanti, infilandosi in condotti, buche, tombini scoperchiati, edifici… sciamano via come una miriade di formiche che spariscono sotto terra. […]

 

Pochi giorni dopo quest’incontro, Vladimir Waljkov guidò l’avanzata delle forze di Kara fino al livello 24 ed al Quartiere Neris, dove intercettarono una pattuglia congiunta di Confederati e Falchi. Lì, però, l’intero fronte umano venne investito da una forza Swarm con la livrea viola e marrone della famigerata Genia Graam. Durante la battaglia, tiratori dei Rangers e della Fratellanza ingaggiarono un breve e sanguinoso scontro fra cecchini durante il quale morirono un Invasato e quasi tutti i Tiratori Scelti Ranger. I Confederati fecero fuoco per primi.

 

Su Tarys la situazione era ben diversa. Il Senato Confederato ospitò la più attesa, discussa ed importante sessione di Corte Marziale dalla proclamazione dell’Indipendenza pronunciata da Alexy Loraw. Unico imputato presente in aula fu l’Ammiraglio Mc’Folks che, per forza di cose, fu chiamato a rispondere anche delle accuse mosse ad Asha Westbrook e Cypher Tylhandras. In veste di pubblica accusa, Hana Ranieri usò tutte le frecce al suo arco per screditare l’intero Progetto Fenice e far esautorare l’Ammiraglio.  Suoi tentativi, però, s’infransero contro la difesa opposta dal Senatore Cullagan – scelto da Mc’Folks perché lo rappresentasse in aula -  e dalle dichiarazioni shoccanti dello stesso Ammiraglio. Minacciando di consegnarsi – con tutte le sue banche dati intatte – alla LTUC, il Bio-Cyborg pretese di far disattivare la propria coscienza ed essere riclonato come semplice civile. Lo scompiglio creato dall’Ammiraglio causò un vero e proprio collasso nervoso della Senatrice Ranieri, che venne quindi accusata di Oltraggio alla Corte ed arrestata. Il Commodoro Rubikoff, in qualità di giudice del procedimento, dichiarò nulle le accuse contro Mc’Folks e, in qualità di Commodoro della Flotta Coloniale Tarysiana, comunicò al Senato le notizie giuntele da Hell circa l’apertura forzata del Gate ed il ritorno di Graam, dichiarando poi lo stato d’emergenza ed ordinando la mobilitazione generale delle forze armate tarysiane.

Con la Flotta ormai priva della sua guida, la Rubikoff venne quindi incaricata – con mandato presidenziale – di andare in soccorso delle truppe Confederate su Hell e di epurare la minaccia del Cerebrato, avendo a sua disposizione il suo gruppo di volo ed un intero reggimento del Corpo Rangers.

 

Ma niente di tutto questo cambiò l’ordine degli eventi che avrebbero modificato l’intera conduzione della guerra su Hell dalla battaglia delle Ceneri Rosse in avanti.

 

Dai resoconti di Chronicles of Hell - Finale di capitolo: “La Battaglia delle Ceneri Rosse”

 

[…] L’Avamposto Internazionale è immerso in una strana e noiosa calma. Soldati ed ufficiali sono avvinti ormai dalla lunga routine di turni senza fine alle postazioni difensive, intervallati da sporadiche apparizioni di Swarm selvatici o attività secondarie, come la manutenzione delle armi o una partita a poker. È in questo clima di sonnolenta disattenzione che i Mietitori si muovono in un gruppo di battaglia completo. Kara spinge in avanti i suoi uomini dopo aver dato gli ordini. La prima linea, composta da Guardiani e Titani, non tarda a farsi rilevare da alcuni svogliati piloti di MBW ed MBT. Il campo entra in fibrillazione ma solo 1/4 delle difese risponde in maniera organica quando la prima linea della Fratellanza si porta in posizione. Kara ordina un attacco civetta ad uno dei suoi comandanti, da Nord, e Vladimir esegue portando un sostanzioso gruppo d’assalto a puntare diretto contro l’angolo Nord-Est delle fortificazioni tarysiane. Invasati ed Inseguitori tentano d’infiltrarsi nel campo, ma vengono rilevati dai sistemi di prossimità delle Triceratops ed investiti da un fitto fuoco di soppressione.

 

Prima scossa. La terra trema, solo la strumentazione rileva il movimento sismico.

 

Solo grazie i comandi di Adam ed alla dimestichezza di Andrew le linee di difesa confederate riescono in qualche modo ad organizzarsi rapidamente ed essere le prime ad aprire il fuoco. Lo Spectre colloquia anche con Jacqueline, richiedendo supporto aereo pesante alle due fregate Astrey in stazionamento nella Faglia, cosa che il Falco concede ordinando però solo di disperdere i Mietitori e di non attaccare con il deliberato intento di distruggerli. La squadra Alpha, un gruppo composto solo da MBHS Confederate, si lancia contro il drappello comandato da Vladimir ed il suo attacco civetta; il loro posizionamento viene rimodulato, fatto che in un primo momento matura dei ritardi nel fuoco di efficacia delle Loki e lo scontro di prima intenzione delle Thor. Il reparto meccanizzato confederato ritarda leggermente nel rispondere gli ordini di Adam ma, alla fine, i primi carri Crucio arrivano a ridosso della seconda linea confederata e si preparano ad aprire il fuoco. Sarà Leyra, grazie ai suoi innesti, a rilevarli e trasmetterne le coordinate a Marcus per far fuoco su di essi giusto poco dopo che i carri hanno attivato i sistemi telemetrici per bersagliare Kara e la prima linea dei Mietitori – cosa questa che consentirà anche a Rio di rilevarne la posizione. Arrivano le prime vittime e tutte Helliane: tre Guardiani, infatti, cadono sotto i colpi Confederati. Ma la risposta della Fratellanza non tarda ad arrivare. Vladimir ordina agli Invasati bloccato di traslare sulla propria posizione, mentre il suo drappello si lancia alla carica lanciando una pioggia di granate. Kara apre il fuoco, lasciando il comando tattico a Rio che coordina la seconda e la terza linea. Il fuoco di sbarramento della Fratellanza, operato con GMG ed AMG20, demolisce letteralmente le difese perimetrali Confederate-Verghastiane, aiutate dal fuoco di supporto di una linea arretrata di Fratelli che spara tra le gambe delle MBS Pesanti, causando diverse perdite. Nel frattempo, gli Inseguitori si lanciano all’assalto mirato dei camminatori confederati, facendo man bassa di Goliath Mk3 ed Avatar e danneggiando armamenti e sistemi idraulici con le loro lame termiche. Rio gestisce ottimamente la seconda linea, coordinando l’artiglieria di Marcus, gli Archlyte, la reattività degli scudi delle Ephesto e la cortina fumogena che dopo la prima raffica andrà a complicare le fasi di aggancio ed individuazione da parte di entrambi gli schieramenti.

 

Secondo scossa. La terra trema di nuovo, stavolta in maniera ben più forte.

 

Il contingente confederato si è ormai riorganizzato. Altri Crucio arrivano in posizione e le Thor reggono all’urto della carica delle truppe guidate da Vladimir – soprattutto Invasati e QWQ. I Goliath della Fratellanza aprono il fuoco, agganciando i primi bersagli per supportare l’attacco di Vladimir, ma le Loki Confederate richiedono un primo pesante tributo, facendo sfoggio dei colpi da 75mm, ai Mietitori che perdono camminatori ed una QWQ. Jacqueline subisce anche lei gli effetti del fuoco dei Mietitori e per questo comanda un approccio più aggressivo alle Astrey, che si portano finalmente in posizione. Kara ha giusto il tempo di ordinare il cessate il fuoco ed il ripiegare, insospettita dalle scosse confermate anche dal Reggimento di guardia che ha mandato nelle fogne, prima di assistere all’arrivo di un primo Hive Centipede di proporzioni enormi che, impennandosi in aria per centinaia di metri, assale direttamente una Astrey, avvolgendola nelle sue spire, mentre un secondo Hive Centipede si solleva alle spalle dello schieramento della Fratellanza. Vladimir riesce a sottrarsi alla mischia furiosa, beccandosi qualche ammaccatura, per ricongiungersi al resto dei propri compagni, facendosi poi sopraffare dall’ira ed entrando in Inumanità. Alle spalle della Fratellanza sta per arrivare una sforza Swarm tanto vasta da far tremare i polsi anche a Kara. I Confederati si dovranno misurare con gli scudi a campana dei Titani: i colpi di Loki e le ogive dei Crucio vengono fermate, per il momento, ed una seconda azione di fuoco è impensabile per via dell’arrivo delle forze Swarm. Adam fa il punto della situazione, mentre Andrew si occupa dei feriti, ed alla fine ordina di ripiegare. Ordine che viene impartito anche da Jacqueline ai suoi operativi.

 

Dal canto loro, i Mietitori hanno poco da fare. Kara ordina al reggimento che si muove sotto di loro, nelle fogne, di ripiegare fino al Laminatoio per bloccare l’iniziativa Swarm che quasi sicuramente arriverà anche lì. Decide poi di organizzare una ritirata sulle postazioni Confederate-Verghastiane, avvisando di questo Jacqueline ma senza chiedere alcun tipo di autorizzazione. Il reggimento corazzato di Marcus è il primo a ripiegare. I Confederati caricano le corvette e stanno per staccarsi dal suolo quando un nugolo di Brachiolisk occupa i “cieli” sopra il livello 24. L’Astrey superstite fa del suo meglio per abbatterne quanto più possibile e Cypher coordina il fuoco dalle corvette, cercando di crearsi un varco. È in questi momenti, dopo che Kara ha trasmesso su tutte le frequenze l’avvistamento perfino di un Behemot, che arriva una comunicazione di Asha Westbrook: è in arrivo con tutti i suoi caccia per dare supporto all’evacuazione. Nel mentre, forze Swarm presenti a Megalopolis e soggiogate dal Cerebrato Graam, le cui livree sono presenti su tutti gli Xeno attaccanti, assaltano le postazioni umani da tutti i fianchi. Un Hive Centipede sbuca vicino alle Corvette Confederate, distruggendone una e danneggiandone seriamente altre 2, mentre uno sciame di Infestati ed Anophelisk si abbatte su di esse da Nord. Un nuovo fronte si spinge invece alle spalle delle forze Verghastiane ed i piloti della Chariot, vedendo la potenza e gli scempi perpetrati dagli Swarm, si sollevano da terra lasciando moltissimi loro colleghi lì dove sono e solo la guida di Jacqueline permette loro di congiungersi ai Mietitori, giovandosi perfino di un Mammuth per avere ragione di uno degli Hive Centipede. Un quarto Centipede sbuca proprio sotto il reggimento in ritirata di Marcus, decimandolo, e dal tunnel lasciato dalla mostruosità giungono altre forze Swarm che si riversano contro i superstiti dello stesso. Salvati i Carri, sarà l’ira di Vladimir – al comando di un’impetuosa sortita di Invasati ed Inseguitori - a spezzare la linea Swarm ed a permettere a molti di salvarsi. Rio scarica tutto ciò che la sua fanteria meccanizzata può offrire contro il fronte primario dello Xeno, riuscendo così a rallentarli abbastanza da permettere a Kara di ordinare uno stoico Quadrato.
 

Mentre i caccia confederati si uniscono alla battaglia, Cypher fa decollare le corvette superstiti e si muove per recuperare almeno i Falchi da quella bolgia infernale, ma tutto si riduce ad un faticoso e sanguinoso epilogo.

 

Cypher prende una decisione. La decisione di salvare, di portare via, i propri compagni, i propri compatrioti. Fa scendere le corvette, Jacqueline da gli ordini, Evil comincia a far salire i primi uomini mentre i Mietitori assumono la formazione compatta e difensiva per eccellenza. Marcus manovra come può, sparando bordate a bruciapelo contro gli Swarm in arrivo fino a quando una salva di dardi PSI non colpisce la corvette di Cypher. I motori vanno in blocco, uno si incendia, la corvette si impenna, crolla in terra e schiaccia Verghastiani, Tarysiani ed Helliani insieme. Nessuno degli “eroi del giorno” rimane ferito o morto. Le altre due corvette cercano di sganciarsi, ma solo una riesce a raggiungere la Faglia, mentre la seconda viene abbattuta da un Brachiolisk. Vladimir da sfogo a tutta la sua furia, mentre Invasati ed Inseguitori si lanciano oltre i carri di Marcus per impattare contro il fronte Swarm prima che questi faccia lo stesso sul lato sud del Quadrato. Per gli altri versanti, invece, non c’è altro da fare che reggere l’urto. Come in una mischia medievale, Mietitori, Falchi e Confederati sono avvinti in una pugna sanguinosa, rivestiti di armature futuristiche e brandendo ogni genere di arma: clave, baionette, spade, coltelli, tirapugni, magli potenziati, gli enormi pugni dei camminatori, la rabbia e la disperazione. La battaglia dura ore e sono in centinaia a cadere, tutti Umani almeno nella morte, senza distinzioni. Confederati e Mietitori che si salveranno a vicenda da una assalto di una bestia d’incubo; Falchi che ritroveranno un’unità ed un’identità a lungo assopita dal denaro. Ore di follia, sudore, lacrime e dolore. La voce di Asha che urla, mentre il suo Jet si schianta fra le rovine come una meteora incandescente. Il giubilo fra i Mietitori che diviene contagioso quando la voce del vecchio Cormack si fa sentire ed il cannone antimateria dell’Oligarcy, sbucato come un ragno infernale dalla Faglia, mette a tacere il ruggito del Behemot prima di essere costretto a ripiegare verso la superficie. Ed alla fine, quando ormai le Armature stanno per trasformarsi in inutili bare d’acciaio, ecco che le corvette riescono ad aprirsi un varco, a stendere fuoco intorno a quello sparuto gruppo di uomini e mezzi. Di 200 Mietitori, 100 Falchi e 60 Confederati verranno recuperati in totale solo 50 operativi, mezzi compresi. Adam, Cypher, Evelin, Jacqueline, Kara, Leyra, Rio, Vladimir, Mohan ed Andrew hanno passato le ultime ore a combattere per un fazzoletto di terra, per una boccata d’aria, annaspando fra i corpi di amici, compagni e commilitoni che gli Swarm hanno portato via. Spalla a spalla, un nemico alla volta, un fendente dopo l’altro, fino al rintocco dell’ultima cartuccia. Alla fine, tutti su di una corvetta che decolla portandoli verso l’alto, verso la superficie. […]

 

 

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