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IOT

( Interfacce Olografiche Tattili )

La tecnologia delle interfacce olografiche tattili ha messo fine all’utilizzo delle interfacce analogiche, elettroniche e digitali di ogni singolo strumento, terminale e dispositivo portatile ideato dall’umanità. Nata quasi per caso nel 2868 dal team CTI della dottoressa Aghate Cole, che studiava un nuovo superconduttore per i campi di forza, promosse l’utilizzo del minerale chiamato Silicio Basico il quale rispose in maniera inaspettatamente duttile una volta sottoposto alle sollecitazioni energetica dei campi di forza, i quali una volta miniaturizzati nelle loro componenti fisiche (bobine e proiettori), permisero l’avvio di una vera e propria rivoluzione tecnologica degna dell’invenzione del motore a scoppio. Esse vengono proiettate dalle superfici reattive dei terminali, delle armi e di oggetti con capacità di erogazione delle particelle che permettono la rifrazione dell’ologramma. La nanopolvere di silice basica viene inondata di elettroni e  fotoni, modulato da un latente campo di forza creando l’ologramma con una base solida adatta ad essere toccata ed utilizzata dall’utente.

 

Questa tecnologia è estremamente diffusa, dai sistemi domestici, a quelli di uso industriale, medico, bellico, ai mezzi dalle moto fino agli incrociatori. Alcune armi energetiche utilizzano sistemi di innesco e concentrazione dell’energia IOT e perfino alcune evolute armi a lama sono interamente realizzate olograficamente.

 

Gli HUD olografici sono centri di controllo tattile che hanno rimpiazzato nel tempo leve e sensori di movimento, cloches, timoni, leve, barre, volanti etc etc. 

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