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Tecnologia di Clonazione

Il primo umano clonato vide la luce nel 2576. Il Dottor Pablo Casado era euforico quando il proprio clone uscì sulle sue gambe dalla vasca di crescita poco prima di essere ucciso dalla copia. Il primo clone visse solo poche ore, invecchiando ad un ritmo spaventoso e la mente del dottor Casado venne recuperata dalle proprie banche dati menmoniche e inserita nel corpo di un bio-cyborg. Ci vollero ancora 130 anni prima che Casado fosse in grado di perfezionare la clonazione di un corpo umano funzionante e perfettamente sano nel quale innestare una mente organica ma alla fine egli realizzò ciò che più vicino era all’immortalità per il genere umano.

 

La tecnologia di clonazione è utilizzata massicciamente in campo medico e clandestinamente per il commercio di minatori/schiavi, cavie, mercenari a buon mercato e forza lavoro per i territori LTCU. È raro che un corpo umano venga interamente clonato per ospitare nuovamente la vita e la mente del proprio originale, visti i costi dell’operazione, i tempi di crescita e soprattutto la difficoltà di estrarre e mantenere la mole di dati impressionante che una mente umana possiede al proprio interno. Una volta acquisito il DNA del soggetto osso viene scisso, rimodulato, per ottenere nuovamente la precisa sequenza genetica dei progenitori. Le cellule da essa generata vengono poste in un utero artificiale e spinte alla generazione ed alla crescita di un nuovo corpo perfettamente identico all'originale. Questo corpo però rimane ben più del tempo necessario alla creazione di un neonato, salvo differenti termini contrattuali, ma invece viene cresciuto fino all'età biologica di ventuno anni, termine dello sviluppo ed ingresso nella fase adulta della specie umana. La nascita e maturazione di un clone si ha nel giro di due settimane dall'impianto.

 

I più facoltosi, politici, ufficiali di alto rango, periodicamente aggiornano il tracciato dei propri dati menmonici ed hanno sempre un corpo maturo e pronto per l’impianto in caso di morte improvvisa. Naturalmente ogni dato non preservato nelle banche dati viene perduto ma il perdurare nel tempo è estremamente allettante. Estramemente differente è l’estrazione di dati da un cervello non vivo, dette estrazioni d’emergenza, spesso sono dati frammentari, danneggiati ed i cloni una volta risvegliati devono convivere con gli strascichi di un potente stress post-traumatico.

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